Arbre de soie, acacia de Constantinople ou Albizia julibrissin

Lasciti conquistare dalla delicata fioritura setosa dell'albizia julibrissin, chiamata anche acacia di Costantinopoli, mimosa di Costantinopoli e persino albero della seta. I suoi pompon rosa pallido sbocciano in luglio e agosto su un albero dalla silhouette graziosamente espansa, adornato da un fogliame leggero. Poco esigente e molto rustico, è un eccellente albero da ombra da piantare vicino alla terrazza, isolato su uno sfondo di prato o in filare!

La fioritura estiva dell'albizia julibrissin è un incanto in luglio e agosto. Le sue infiorescenze riunite in grappoli densi formano delicati pompon setosi rosa pallido lungo i germogli dell'anno, da cui il soprannome di albero della seta. A volte segue una fruttificazione in baccelli appiattiti, prima verdi e poi marroni a maturazione in autunno.

Molto vigoroso e a crescita rapida, l'albizia julibrissin forma un piccolo albero a tronchi multipli (ceppaia) o un albero dalla silhouette espansa semi-arrotondata e allargata. Può facilmente raggiungere 8-12 m di altezza, anche di più in climi miti, con un'ampiezza di circa 8 m.

Le sue foglie spuntano tardivamente in maggio. Appaiono incredibilmente leggere ed esotiche per la loro forma doppiamente composta (bipennata) con numerose foglioline verde prato. Hanno la particolarità di chiudersi la sera, per riaprirsi ai primi raggi del mattino. Decidue, cadono in autunno fogliolina per fogliolina, è quasi inutile rastrellarle!

Come coltivare con successo l'albizia julibrissin?

Facile da coltivare, l'albizia è poco esigente e cresce in terreno normale, ben drenato, anche povero, non troppo calcareo. Posizionalo in pieno sole, in un luogo riparato dai venti dominanti in climi freddi. Se resiste bene alla siccità una volta stabilizzato, apprezza annaffiature estive nei periodi secchi nei primi 2-3 anni, per garantire un radicamento profondo. L'albizia si pianta preferibilmente in primavera, soprattutto in climi freddi, per permettergli di acclimatarsi e radicare prima dell'inverno.

Molto rustico, resiste a gelate fino a -12°C / -15°C, ma le giovani piante sono un po' più sensibili e richiedono una buona pacciamatura invernale in climi freddi nei primi inverni. Se i giovani rami soffrono il gelo, ricaccia dalla base a fine primavera.

La manutenzione dell'albizia julibrissin è limitata. I fertilizzanti sono inutili (le sue radici hanno la capacità di assorbire l'azoto gassoso dal suolo) e non necessita di potature per fiorire. Se devi comunque limitarne lo sviluppo, intervieni in marzo-aprile prima della comparsa delle foglie.

Il fogliame è a volte attaccato dagli psillidi (insetti) che causano deformazioni e disseccamento. Se noti la presenza di melata (sostanza appiccicosa che diventa nera, dovuta alle deiezioni degli psillidi), spruzza sapone nero diluito al 5%. E favorisci i predatori naturali degli psillidi installando hotel per insetti, che accoglieranno crisope, coccinelle, sirfidi, ecc.

Dove piantare l'albizia julibrissin?

Considerando il suo sviluppo, l'albizia julibrissin è un magnifico esemplare da isolare su uno sfondo di prato. È un eccellente albero da ombra che forma naturalmente un parasole con un'ombra leggera. Piantalo allora vicino alla terrazza per godere della sua copertura leggera e piacevole. Trova posto in tutti i giardini di media grandezza e ovviamente molto più grandi, dove può formare magnifici filari.

L'albizia julibrissin in vaso da 4 litri è consegnata sotto forma di astone non ramificato (fusto unico), con un'altezza di circa 40/60 cm. Una giovane pianta attecchisce e si acclimata più facilmente di un esemplare grande.

Potrai potarla corta al momento della piantagione (20 cm dal suolo) per ottenere una ceppaia (albero con più tronchi) dall'aspetto molto naturale o lasciarla crescere per formare un tronco unico.

Viene spedito da un magazzino esterno con un ritardo di 10-15 giorni lavorativi. La consegna a domicilio è effettuata da corriere.

Lo sapevi? Scoperto a Costantinopoli dal naturalista fiorentino Filippo degli Albizzi, l'Albizia julibrissin fu introdotto prima in Italia nel 1749, poi qualche anno dopo in Francia. Inizialmente coltivato in serra, furono effettuati tentativi di piantagione all'aperto al Jardin des Plantes di Parigi verso il 1804. Il taxon "julibrissin" deriva da una parola persiana che significa "fiore di seta".